kinSi dice che una notte nel 1005 Musetto, musulmano, sdegnato contro i pisani per le continue sconfitte subite ad opera loro, nella contesa fra cristiani e musulmani per il possesso della Sardegna, partì dall’isola alla volta di Pisa con una folta ciurma di pirati. Naturalmente l’intenzione era di compiere una vendetta, saccheggiando la città, quindi rapire donne e bambini.

 

Certamente Musetto aveva tenuto conto che la città in quel momento era completamente disarmata, poiché i pisani si trovavano con le galee ad assediare Reggio Calabria. Perciò, favorito dalle tenebre, riuscì in parte nell’intento, cioè a risalire la foce dell’Arno fino a portarsi sotto il Ponte di Mezzo, da lì tentò di passare il fiume ed invadere la città, tutto mentre la popolazione era immersa nel sonno.

 

Ma KINZICA (che in lingua araba pare volesse dire arso, bruciato) una fanciulla di circa vent’anni, vivace, bella e ardimentosa, appartenente ad una facoltosa famiglia, in quel momento si trovava sveglia, forse perché innamorata, affacciata al terrazzo; perciò poté vedere il lento sopraggiungere degli arabi che fino ad allora avevano seminato terrore sulle coste italiane.

 

Cosicché senza perder tempo, si precipitò seminuda nella strada, passando inosservata attraverso le file nemiche; quindi correndo verso la vicina torre del palazzo degli Anziani incominciò a suonare le campane a distesa, tanto da far capire immediatamente ai Pisani la gravità del momento. In un baleno i cittadini, compatti ed armati, ingaggiarono una lotta che si accese tremenda proprio sul Ponte di Mezzo provocando incendi, fughe e rapine; mentre KINZICA, incurante del pericolo, incitava i concittadini a resistere alla dura battaglia che terminò a favore dei Pisani con un risultato così inatteso che neppure un arabo riuscì a salvarsi dalla strage.